1 Febbraio 2013 Maria Chiara Santi

Dopo un ventennale utilizzo di software CAD, da alcuni anni a questa parte abbiamo sposato con entusiasmo l’innovativo sistema BIM (Building Information Modeling). Strumento di progettazione virtuale in rapida espansione, esso rappresenta una vera e propria filosofia di lavoro che sta rivoluzionando la progettazione di città, edifici e sistemi complessi.
Tutto si basa sulla creazione di un prototipo virtuale contenente i dati e le informazioni, ovvero i “parametri”, che definiscono l’oggetto prototipato – di qualunque natura e scala esso sia, e dal quale è possibile estrapolare tutte le informazioni necessarie alla stesura della documentazione esplicativa del progetto (tavole, computi). In un unico modello digitale possiamo riunire elementi architettonici, strutturali e impiantistici, nonché energetici, così da consentire una “Total Architecture”, in cui i molteplici aspetti della progettazione e realizzazione siano integrati armonicamente.

Tale prototipo unisce alle tre consuete anche la quarta e la quinta dimensione (tempi e costi), declinando la progettazione non solo come “disegno” ma anche come “realizzazione” e “gestione”, per una piena fattibilità e sostenibilità degli interventi progettati.
La revisione istantanea permette un aggiornamento immediato delle modifiche di progetto e ci offre un duplice vantaggio: da un lato ci consente di vagliare soluzioni molteplici e ci lascia l’aspetto creativo della progettazione, demandando al software tutte le operazioni di aggiornamento degli elaborati; dall’altro accelera notevolmente i tempi di progettazione, oltre che di messa in tavola.
Infine, grazie ad un modello “virtuale” tanto articolato e ricco di informazioni da divenire quasi l’avatar di un edificio “reale”, possiamo simulare con precisione il comportamento effettivo degli elementi di progetto ed evitare, così, eventuali errori e imprevisti in fase di realizzazione, per ricercare una sempre migliore qualità del lavoro in tutte le sue fasi.